Valter Vannelli, Roma / Piero della Francesca, La Pala di Brera _ 2009


       Architettura e Psiche Ed.Kappa, Roma, 2008
       L'architettura è il luogo della materia e dello spirito dove terra e cielo si toccano. In questo sta il suo contributo all'esistenza.



    Valter Vannelli   _ ricerche
  Piero della Francesca, Pala di Brera o di Montefeltro
    Analisi e letture di iconografie esoteriche e simboliche
     2009/1 _ 2011 / 7

Architettura e Psiche
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Architettura e Psiche, 2008
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     Professore dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma, dal 1972 al 2000 ha insegnato Progettazione architettonica nella Facoltà di Architettura / Dipartimento di Storia dell'architettura, Restauro e Conservazione.

segue in "Curriculum"

Cenni, fonti e citazioni:

_ Olio su tavola, mq (248 x 170), datato tra il 1472 ed il 1474, si trova a Milano, Pinacoteca Brera
_ La tavola votiva celebra il duca Federico da Montefeltro e, nelle immagini della Madonna e del bambino, ritrae la moglie Battista Sforza e il figlio Guidobaldo.
_ La Donna in Trono simula la Dea, Madonna o Grande Madre Fertile, da Iside e Venere-Afrodite a Maria Immacolata, Sposa e Vergine (curioso come la Bolla Ineffabilis Deus, sul dogma di Maria immune del peccato originale, sia solo del XIX sec).
_ L'uovo di struzzo (o perla) - simbolo alchemico del vaso della Natura che genera la Saggezza - feconda la conchiglia (ossia, la Vergine che genera il figlio).


    "Recentemente (Maetzke 1998) si è voluto porre l'attenzione sulla grande conchiglia che sta alle spalle di Maria; conchiglia dalla quale pende il singolare oggetto ovoidale. Esiste un breve trattato del IV secolo, opera di Efrem il Siro, minore o poco noto Padre della Chiesa, nel quale si parla della verginità della Madonna. Il trattato s'intitola De margarita, Intorno alla perla. Come la conchiglia - così credevano i naturalisti antichi e così scrive Efrem il Siro - produce la perla senza bisogno della fecondazione maschile, allo stesso modo, incarnationis causa, è avvenuto il concepimento verginale."

      (da: Antonio Paolucci, Piero della Francesca, La Pala di Brera, Silvana Editoriale, 2003). continua"






Note:

figura 3, a sinistra:

Analisi e considerazioni inducono Ragghianti a ritenere l'opera ritagliata da una più grande, con base doppia dell'altezza e con l'uovo (o perla) al centro dell'immagine.
L'ipotesi è confermata, in parte, dallo stato dell'opera e da rilievi di altri studiosi. (Fig. 3)


figura 4, a destra:

_ Prospettiva centrale
_ Immagine simmetrica, con elementi giustapposti in verticale.
_ Rapporti tra base e altezza 3 a 2. La fronte della Madonna è al centro di una struttura prospettica che compone la metà inferiore (l'esedra con i personaggi) con quella superiore, destinata integralmente alla rappresentazione di un modello rinascimentale di organismo centrale voltato e absidato.


figura 5 e 6, sotto:

_ Rapporti tra elementi geometrici centrali.
_ Ruolo centrale dell'uovo (o perla) nella definizione compositiva dell'opera. Modularità del raggio che con un semicerchio circoscrive l'uovo.
_ Tracciato della maglia quadrata che (sia per la Pala della tesi Ragghianti, sia per la Pala attuale) con centro e riferimento all'uovo suddivide la composizione in una partizione modulare. Al centro dell'immagine, quadrati modulari inscrivono aree circolari con elementi figurativi e contenutistici definiti















figura 7, a sinistra:

Le circonferenze della figura absidale hanno un punto in comune nel volto della Madonna.

figura 5 sopra, e 8, a destra:

La composizione si svolge per aree tematiche circolari, sovrapposte sull'asse centrale e convergenti sul centro anche geometrico della pala (il volto della Madonna).
I cerchi sono modulari, nel rapportro 3 a 2. Il raggio del cerchio con centro nell'uovo modula in verticale l'intera composizione, dalla volta dell'arco absidale alla base della pedana della Madonna.
...
Elementi dinamici:
la direzione dell'asta impugnata dalla prima figura a sinistra costituiesce un elemento diagonale - dal basso a sinistra, all'alto a destra - ortogonale rispetto alle due direzioni 'braccio della figura inginocchiata-corpo del bambino' e 'spada della figura inginocchiata'

Diametri nortevoli:
_ la sezione del piano passante per la trabeazione e l'uovo;
_ la sezione del piano virtuale passante per le teste e gli occhi dei personaggi;
_ la sezione del piano orizzontale passante per le avambraccia e tangente il capo della figura inginocchiata;
_ la sezione del piano passante per un piede della figura di sinistra, la base della pedana e la gamba inginocchiata;










figure 9 - 10, a sinistra:

I tondi, modulari di raggio uguale, svolgono in modo compiuto contenuti tematici distinti.

figura 11, a destra:

_ Simulacro di tutta la composizione, l'unione dei due moduli sull'asse verticale rappresenta il mistero, o paradosso della psiche, per il quale la separazione tra cielo e terra è anche unione tra divino e terreno (tra inconscio e conscio) per grazia celeste (per virtù della conoscenza).
_ Lo stato d'animo di sospensione e attesa che sovrasta tutto lo sviluppo narrativo - dall'impianto architettonico all'aspetto e portamento dei personaggi - è sotteso dalla descrizione sottile del tratto, dai passaggi cromatici temperati, dal chiaroscuro appena accennato. La riflessione interiore non consente emozioni; gesti senza impeto fermano tutto in un tempo bloccato.

Per questa composizione, Piero della Francesca si avvale di un impianto scientemente modulare, assemblabile, nel quale integra i contenuti filosofici, religiosi ed esoterici della cultura europea della seconda metà del '400 e li espone in una visione d'insieme tanto lucida e distaccata, specie nella metafora della Vergine madre, quanto rassicurante e serena.
Sintesi felice tra pensiero e sentimento - tra introspezioni guidate dall'intelletto in armonia con giudizi di valore sul mistero della vita - questa "Sacra Conversazione" rappresenta una possibile anche se difficile condizione di intesa e di equilibrio tra i due caratteri razionali, ma antitetici, della psiche.


VV/ 2009









figura 12: Pala Brera_la metà superiore:

in primo piano lo sviluppo narrativo del tema architettonico: un codice sprituale e armonico, ordinato in una struttura prospettica convergente nel fuoco centrale (la testa della Madonna).
Il centro della figura coincide con il punto di applicazione del filo al quale è appeso l'uovo, alla confluenza delle orecchiette della conchiglia (che simboleggiano l'apertura della valva). Esaltato dalla convessità medreperlacea che lo sovrasta, quel punto è tanto essenziale alla comprensione del senso della composizione da essere intensamente illuminato come la perla (o uovo) sottostante.

Negli stessi anni la distinzione di due unità narrative all'interno della stessa opera si trova in (cenni):
_ Piero della Francesca, "Flagellazione", (1460 circa, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche);
_ Andrea Mantegna, "Morte della Vergine", (1460-61, Madrid, Museo del Prado);
_ Andrea Mantegna, "Camera degli Sposi", (1465-74, Mantova, Palazzo Ducale);

_ Il tema della prospettiva centrale in architettura (Masaccio, Trinità,1427-28, S.Maria Novella; Filippo Brunelleschi, Sacrestia Vecchia, 1422-28, San Lorenzo, Firenze; Filippo Brunelleschi, Cappella dei Pazzi, 1430, Santa Croce, Firenze; Jan van Eyck, Trittico di Dresda, 1437, Gemaldegalerie Alte Meister; Donatello, Basilica del Santo, altare del Santo, 1447-50, Padova;) è stato appena affrontato da / in: (cenni)
_ Leon Battista Alberti, San Sebastiano, facciata, 1460, Mantova;
_ Filippo Brunelleschi, Santo Spirito, 1440-65, Firenze;
_ Leon Battista Alberti, Tempio Malatestiano, facciata, 1450-68;Rimini;
_ Leon Battista Alberti, Santa Maria Novella, facciata, 1470, Firenze;
_ Leon Battista Alberti, Sant'Andrea, facciata, 1472, Mantova;
_













































"Un quadro ... mentre è composto segue il mutamento del pensiero, quand'è finito continua a cambiare, secondo il sentimento di chi lo guarda.
Un quadro vive una propria vita come una persona ... vive soltanto attraverso l'uomo che lo guarda".  Pablo Picasso


(Il principio che muove l'azione e l'idea che da forma ad un mondo invisibile lasciano sempre una traccia di sé. V.V. )



figure 13 _ 14: Pala Brera_la metà inferiore, con particolare:

il mondo sotteso dall'ordine architettonico, con l'esedra dei personaggi. Lo sviluppo orizzontale della descrizione stempera quello verticale dell'architettura, con evidenti sottintesi contenutistici e simbolici.
L'articolazione delle figure in un contesto organico di gesti, segni e colori descrive un continuo narrativo tanto distinto quanto temperato.
La narrazione è progettata su piani diversi, per temi sempre più ravvicinati, e per tempi di lettura sempre più rallentati.
I personaggi sono presentati per gradi. Per primo, a destra, il committente: il conte di Montefeltro che, inginocchiato, con la spada in diagonale guida lo sguardo sull'apostolo a destra, a sua volta con un'asta in mano che introduce al tema della Sacra Conversazione ed allo spazio che la compone.
Le due figure, evidenziate dalle diagonali della spada e dell'asta (direzioni tra loro ortogonali), introducono al tema centrale della simmetria e dell'armonia. Ossia, alla presentazione della Madonna e del bambino.
L'introduzione è rafforzata da un altro elemento compositivo, incentrato sul braccio del conte allineato con lo sviluppo diagonale del corpo del bambino. La figura della Madonna, centrale, immobile, le mani giunte al cielo, assorta nel proprio mistero, ferma lo spazio e annulla il tempo.
L'arretramento delle due coppie di angeli, ai lati, ne esalta la centralità figurativa, l'isolamento psicologico, la maestà del ruolo.
Anche le altre figure, apostoli ed angeli, hanno tratti fisiologici e caratteri somatici distinti ed animati, ed ogni posa è soggettiva; ma tutto è ormai sospeso e quieto.
Una spazialità intricata, tutt'altro che statica, è guidata dalle posture dei personaggi, dagli sguardi, dalle pose di braccia e gambe, mani, piedi e dita; dal disegno dei panneggi e dal composto avvicendarsi dei rilievi cromatici.
Rallentata, l'osservazione infine si sofferma; diviene più penetrante. Come in un nastro di Moebius, la lettura diviene analisi e il dettaglio allontana dalla complessità dell'insieme.
Tappeti, armature, tessuti, ermellini, diademi, croci, anelli, corone, fregi, borchie, ciondoli, pendagli, libri, ... cinture, gioie e preziosità le più diverse, elaborate e ricche - alternate a vesti lacerate ed a costati piagati - richiamano a collegamenti complessi, a relazioni celate, a contenuti quasi nascosti, a metafore e allegorie mitologiche e alchemiche; un mondo di memorie e di immagini mitiche, il cui valore simbolico ed esoterico implica la conoscenza di tradizioni millenarie e la cultura di un mondo umanistico alle soglie di un sapere ormai davvero moderno.


Appendice ad "Architettura e Psiche", in sintesi

Lo sviluppo orizzontale della metà inferiore della Sacra Conversazione, con la simmetria delle figure dispiegate per l'intero piano della rappresentazione, esprime la proiezione dell'Archetipo della Totalità (del creato); così come l'immagine della Vergine, interiorizzata, raccolta nel proprio mondo interiore, rappresenta l'Archetipo del Sé. Al centro di una risorgente architettura classica, composta e serena, come perla appesa alla propria conchiglia, sovrasta il segno - sospeso e pendente (immanente e inquietante) - dell'anelito della psiche alla perfezione, origine e proiezione dell'Archetipo della Divinità.


Valter Vannelli / 1.1.2009


    La psiche ha la capacità di immaginare e sentire oltre i limiti di tempo e di spazio, in una contemplazione e rappresentazione di sé che non procede e non muta secondo le logiche della coscienza; si ché non consuma né tempo né spazio, e ne prescinde.
    Proiezione di questo anelito all'identità e autenticità, e quindi alla sopravvivenza di sé, l'architettura ne è un riflesso nella storia.

    Architettura: una proiezione dei caratteri fondamentali della psiche - pensiero, sentimento, intuizione, sensazione; un segno inciso in un frammento di spazio e tempo, nell'immensità e nell'eternità; una creazione autentica della psiche, la cui forma e senso trascendono la natura. E' il modo con il quale il sentimento della vita e la coscienza dell'identità liberano l'imperativo umano della creazione al limite tra le funzioni della materia e l'autonomia numinosa della forma.

    V V, 1984, note in margine a letture di C.G.Jung

    Architettura e Psiche

vv@valtervannelli.it


Valter Vannelli _ Architettura e Psiche / analisi e letture | Roma, 1 gennaio 2009


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