Valter Vannelli, Roma di Sisto V nell'affresco della Biblioteca Apostolica Vaticana, di Guerra e Nebbia, 1588/90

      Architettura e Psiche Ed.Kappa, 2008  chiedere a   Bardi Editore (commissionario)  oppure a  Archimagazine, o nelle Librerie Kappa, Roma



  Valter Vannelli   _ ricerche
  Roma di Sisto V nell'affresco della Biblioteca Apostolica Vaticana

    Analisi e letture di iconografie esoteriche e simboliche
     2009 / 2
Architettura e Psiche
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ARCHITETTURA E PSICHE, 2008
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     Professore dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma, dal 1972 al 2000 ha insegnato Progettazione architettonica nella Facoltà di Architettura / Dipartimento di Storia dell'architettura, Restauro e Conservazione.

segue in "Curriculum"


     Da: Valter Vannelli, "ROMA, ARCHITETTURA _ La città tra memoria e progetto", Edizioni Kappa, Roma 1998 / testo della didascalia della illustrazione di pagg. 18-19: - Biblioteca Vaticana, Roma sistina nell'affresco di Guerra e Nebbia, 1589:


     "La struttura della città sistina esprime una scelta strategica: complessa, enigmatica, esoterica nella scientificità sottile dei contenuti; pragmatica, realistica, concreta nei modi operativi.
L'affresco evidenzia su una unica direttrice rettilinea piazza del Popolo Trinità dei Monti, S.M. Maggiore e S. Giovanni, come se il terminale reale di quel rettifilo non coincidesse con S. Croce ma con l'antica sede pontificia in S.Giovanni in Laterano.
     Quale segno urbano il più profondo e visibile dell'affresco, esso induce a pensare ad un collegamento ideale e diretto tra piazza del Popolo e S. Giovanni; un rettifilo - in realtà non retto - incentrato sulla via Paolina e sul Quirinale; un collegamento diretto che Sisto V non ha motivo di fare (lo si farà in parte all'inizio del '900, prolungando via del Babuino e sottopassando il Quirinale) ma che la cultura romana di fine '500 ha motivo di simulare come immagine e allegoria del nuovo assetto - policentrico, lineare, aperto - assunto in oltre un secolo con un programma incerto ma esteso, dalla ormai rinnovata e quindi moderna capitale del cattolicesimo.


     da: Istituto di Studi Romani, "LE PIANTE DI ROMA" a cura di Amato Pietro Frutaz _ Pianta CXXXI, Roma nel sec. XVI, Tav. 259
"1588/90 _ Veduta di Roma con il piano regolatore di Sisto V, affresco nel Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana". L'affresco sta sopra la porta che immette in altre due Sale Sistine. Le sue misure, m 1,40 x m 4,80.


     Le immagini di Bordino, Guerra e Nebbia riflettono pratiche astrologiche, misticismi, iconografie e simbologie devozionali. La loro struttura, ambigua, ha origini da saggezza filosofica e da dottrina religiosa, che si esprimono con immagini e pensieri teosofici, a contatto con Riforma e Alchimia.
È questa struttura che ci induce a scavare, dopo secoli, nel loro senso.
     Le strutture urbanistiche di Bramante e Michelangelo, e poi del Fontana, hanno origine da forme della conoscenza che stanno per segnare soluzioni di continuità. Il pensiero, nel suo farsi, procede da un sapere meno unitario, da realtà policentriche, contraddittorie, empiriche.
Il potenziale di quelle strutture a fine '500 fa pensare a sintesi sempre meno alternative a quella detta sistina. L'assetto della città è quindi il risultato di operazioni anche consapevoli, mosse da procedimenti psichici animati da tensioni e archetipi nuovi.
     Di questa realtà si vivono i contenuti e si attuano i segni fondativi, i cui sviluppi sono affiorati alla soglia della coscienza e stanno per connotare in modo originale lo spazio della città.
     Per Roma, questa operazione implica il riuso di un patrimonio di strutture esistenti, in un sistema a scala urbana che le risignifichi tutte in una identità unica: come la Chiesa".




continua in Valter Vannelli, "ROMA, ARCHITETTURA _ La città tra memoria e progetto, Edizioni Kappa, Roma 1998


In questa immagine l'altezza è stata incrementata del 50% rispetto alla base per evidenziare sia il disegno della città sistina, sia i rapporti tra le nuove direttrici, gli elementi nodali, i tessuti edilizi preesistenti.



La città sistina nei primi dell'800.
Piazza del Popolo (la chiesa di S.Maria del Popolo), S. Maria Maggiore, S. Giovanni in Laterano e S. Croce in Gerusalemme sono indicate rispettivamente con le lettere A, B, C, D.







Idem; _ in giallo la direttrice rappresentata nell'affresco; _ in rosso la direttrice tra piazza del Popolo (S. Maria del Popolo) e S.Giovanni in Laterano, in parte tuttora non realizzata; _ in verde, la via Merulana, tra S. Maria Maggiore e il Laterano.
Per devozione, e per la prossimità ad essa di Villa Poletti (residenza del pontefice), la basilica di Santa Maria Maggiore è la cerniera che nell'affresco vaticano simula la rotazione di via Merulana e lo spostamento del Laterano al termine di una direttrice lineare e continua, nella visione proposta per una moderna capitale, sede della controriformata Chiesa Cattolica Apostolica Romana.




    L'architettura è il luogo della materia e dello spirito dove terra e cielo si toccano. In questo sta il suo contributo all'esistenza.

    Architettura: un frammento significante del tempo e dello spazio; un segno dell'intelligenza nell'immensità e nell'eternità; una creazione autentica della psiche, la cui forma ed il cui senso trascendono la natura. E' il modo con il quale il sentimento della vita e la coscienza dell'identità liberano l'imperativo umano della creazione al limite tra le funzioni della materia e l'autonomia numinosa della forma.
    La psiche ha la capacità di immaginare e sentire oltre i limiti del tempo e dello spazio, in una contemplazione e rappresentazione di sé che non procede e non muta secondo le logiche della coscienza. Proiezione di questo anelito all'identità ed autenticità, ed alla sopravvivenza di sé, l'architettura ne è un riflesso nella storia.


    V V, 1984 _ note in margine a letture

 
vv@valtervannelli.it

 

Valter Vannelli _ Architettura e Psiche / Analisi e letture _ 2 | Roma, 1 gennaio 2009